Inferno, 1911. Il cinema degli albori ripropone la prima cantica dantesca, per la regia di Bertolini
- Francesca Chicchi
- 26 mag 2014
- Tempo di lettura: 1 min
Un piccolo estratto di uno dei primi film muti italiani di rilievo internazionale che ha tutto il sapore del cinema degli albori. Forse è meglio definirlo il primo, autentico lungometraggio della storia del cinema italiano.
Un kolossal senza precedenti basato sul testo della prima cantica della Divina Commedia e sulle celebri incisioni dantesche di Gustav Dorè: 3 anni di riprese, 150 tra attori e comparse, 100 scene, 71 minuti di durata, 300.000 lire di investimento e una campagna pubblicitaria durata più di un anno. In più: una distribuzione davvero internazionale che tocca l’Europa e gli Stati Uniti dove il film incassa la bellezza di 2 milioni di dollari.
Arricchiscono il film gli effetti speciali realizzati in funzione realistica: sovrimpressioni, esposizioni multiple, uso del montaggio...
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