Inferno, 1911. Il cinema degli albori ripropone la prima cantica dantesca, per la regia di Bertolini
Un piccolo estratto di uno dei primi film muti italiani di rilievo internazionale che ha tutto il sapore del cinema degli albori. Forse è meglio definirlo il primo, autentico lungometraggio della storia del cinema italiano.
Un kolossal senza precedenti basato sul testo della prima cantica della Divina Commedia e sulle celebri incisioni dantesche di Gustav Dorè: 3 anni di riprese, 150 tra attori e comparse, 100 scene, 71 minuti di durata, 300.000 lire di investimento e una campagna pubblicitaria durata più di un anno. In più: una distribuzione davvero internazionale che tocca l’Europa e gli Stati Uniti dove il film incassa la bellezza di 2 milioni di dollari.
Arricchiscono il film gli effetti speciali realizzati in funzione realistica: sovrimpressioni, esposizioni multiple, uso del montaggio...