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SANTA SOFIA

SANTA SOFIA

Pare che la zona di Santa Sofia fosse abitata sin dall’Antichità. Nel Medioevo sorsero numerosi castelli di cui ancor oggi possiamo vedere i ruderi (Corniolo, Pondo, Spinello).

Non solo fortilizi medievali ma anche insediamenti religiosi e monastici, ampiamente ricostruiti  nel corso dei secoli a causa di eventi sismici. Si conservano però, all’interno delle chiese, significative opere artistiche (chiese di Corniolo, chiesa di Isola). Accanto agli edifici religiosi, vanno segnalati interessanti esempi di architettura privata, come il palazzo Giorgi e il palazzo Bianchini Mortani.

Oggi il territorio è visitato dai turisti per le bellezze naturalistiche del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, nato nel 1993. Al turista è offerta inoltre la possibilità di visitare la diga ed il museo delle acque di Ridracoli oppure, nel periodo invernale, di avvicinarsi agli sport sulla neve.

E’ da segnalare a Santa Sofia una spiccata sensibilità per l’arte contemporanea (Galleria d’arte contemporanea Stoppioni e Parco di sculture all’aperto) dovuta alla storica presenza del Premio Campigna.

Inoltre la città è stata recentemente inserita nel gruppo delle “Città Slow”, per la qualità dei prodotti tipici e per la costante ricerca di uno stile di vita compatibile.

 

DA VISITARE A SANTA SOFIA

  • Piazza Matteotti

Piazza Matteotti rappresenta il centro vitale del paese bidentino. Si affaccia sul fiume Bidente e conserva interessanti edifici religiosi e civili; fra questi ultimi da segnalare palazzo Giorgi (XVII sec.) con il bel parco che si estende nella parte posteriore dell’edificio e il palazzo comunale (l’antica dimora dei Crisolini - Malatesta) con la torre civica. La piazza ha subito profonde modifiche nel corso dei secoli, a causa di distruzioni dovute a eventi sismici, come testimonia una tela dipinta da un pittore anonimo del ‘600, conservata nella chiesa parrocchiale di S. Lucia.

Fra gli edifici significativi della piazza:

l’Oratorio del SS. Crocifisso, ricostruito dopo i terremoti del 1918-19, al cui interno si può ammirare un crocifisso del XV sec. e una Deposizione del fiorentino G. Bezzuoli (prima metà del XIX sec.); il Palazzo Giorgi, che è sicuramente l’edificio gentilizio più significativo di Santa Sofia, con la sua facciata tardo barocca, caratterizzata dalla presenza di finestre con motivi decorativi differenti per ogni piano; il Parco Giorgi (della Resistenza), appartenuto alla nobile famiglia Giorgi, al cui interno sono collocate alcune opere di artisti contemporanei (Parco di sculture all’aperto).

  • Chiese di Corniolo: pieve di S. Pietro e Oratorio della Madonna delle Grazie 

La prima notizia sulla chiesa di S. Pietro a Corniolo risale al XII secolo, quando rappresentava il punto di riferimento religioso dell’antica corte di Fafforata (l’attuale Corniolo). Nulla resta della fase più antica dell’edificio, essendo stato distrutto più volte a causa di eventi sismici. L’aspetto attuale, in stile romanico, è dovuto alle ricostruzioni avvenute in seguito ai terremoti del 1918-19.

All’interno si conservano prestigiose opere artistiche (scuola di Giovanni della Robbia, Giulio Ponteghini) databili dal XVI al XIX secolo e opere di artisti contemporanei.

Nelle vicinanze della chiesa di S. Pietro è possibile visitare l’Oratorio della Madonna delle Grazie, che conserva interessanti affreschi del XV-XVI secolo e coloratissime decorazioni tardo barocche.

  • Galleria d’arte contemporanea “Vero Stoppioni”

La Galleria d’arte di Santa Sofia, intitolata a Vero Stoppioni, è stata inaugurata nel 1990 per ospitare le opere raccolte durante varie edizioni del Premio Campigna. Ha sede in un edificio del primo Novecento e possiede uno spazio espositivo in cui le opere contemporanee riescono a dialogare in maniera efficace ed armonica con l’architettura e le linee degli spazi interni, facendo cogliere al visitatore un’aurea di modernità.

All’interno dell’istituzione museale sono rappresentate le più interessanti tendenze artistiche italiane dagli anni ‘50 ad oggi: il neorealismo, l’informale, la pop art, l’astrattismo, la nuova figurazione, fino alle più recenti tendenze.

La collezione vanta dipinti e sculture di artisti di chiara fama, come Mattia Moreni, Piero Ruggeri, Francesco Somaini, Pompilio Mandelli, Fabrizio Plessi, Giannetto Fieschi, Sergio Vacchi, Alberto Sughi, Eugène Berman, Giovanni Korompay, solo per fare qualche nome, assieme ad opere di pittori di ambito romagnolo (Bellini, Casadei, Crispini, Greggi).

Un posto privilegiato all’interno della Galleria è dedicato a Mattia Moreni; in una sezione, infatti, sono esposte le opere realizzate dall’Artista, che partecipò a varie edizioni del Premio Campigna e istituì un rapporto privilegiato con Santa Sofia soggiornandovi per lunghi periodi. Nella Stoppioni vi sono opere che fanno parte in prevalenza del ciclo Regressione della Specie e “Belle Arti”, fra cui cinque autoritratti di grandi dimensioni.

Domina lo spazio espositivo la grande Mistura (1976-1984), costituita da una parte convessa con materiali incollati e deformati attraverso l’utilizzo di una colla usata per i caccia mirage, l’araldite, ed una parte concava in cui è si erge maestoso e severo “Il Narciso” o “Mister Chimica”, un calco a mezzo busto dell’artista stesso.

  • Parco di sculture all’aperto

Collegato alla Galleria d’arte contemporanea, è nato nel 1993 il Parco di sculture all’aperto. La filosofia sottesa al progetto è quella di integrare le opere con il paesaggio e con la storia del territorio facendo dialogare in maniera diretta arte e ambiente.

Le sculture, di artisti di chiara fama, sono collocate in un percorso che si snoda dal centro di Santa Sofia, partendo dal Parco Giorgi (della Resistenza) per poi scendere nell’alveo del fiume Bidente lungo un percorso fluviale fino a Capaccio. Il “museo all’aperto” è in continuo divenire attraverso l’installazione di nuove opere.

  • Santa Sofia ‘93 di Mauro Staccioli (1993)

I tre giganteschi cerchi in cemento sono collocati, quasi in bilico, nel parco di palazzo Giorgi (della Resistenza) a Santa Sofia.

2) Sotto l’albero di Ginkgo di Hidetoshi Nagasawa (2001)

Opera dell'artista giapponese Nagasawa, realizzata nel 2001 e collocata nel Parco della Resistenza; è completamente interrata sotto le fronde di un ginkgo biloba.

3) L’esilio di Ulisse di Anne e Patrick Poirier (1997)

Realizzata dagli artisti francesi Anne e Patrick Poirier, è composta da un piccolo "edificio" quasi incompiuto o allo stato di rudere con attorno una serie di elementi: un barca, un occhio, parte di una colonna.

4) Costruttivo 96 di Nicola Carrino (1996)

Opera collocata presso l'alveo del fiume Bidente in località Bellavista; è composta da 15 elementi (blocchi in pietra arenaria di 1x1x2 metri), alcuni a terra, altri accostati uno sopra l'altro.

5) Le vie del cielo di Eliseo Mattiacci (1994)

Si compone di una struttura in cemento su cui appoggiano due rotaie metalliche, conciliando pesantezza e leggerezza.

  • Casa di Luigi Mainolfi (1995)

Inserita nel contesto naturale dell'alveo del Bidente (località Bellavista); osservando l'opera sembra di trovarsi di fronte a un'abitazione post-atomica dalla forma allungata.

  • Stele ai caduti dell’invaso di Ridracoli di Francesco Somaini (1994)

Stele al centro di una fontana, realizzata nel 1994 e commissionata da Romagna Acque presso il centro di Capaccio, in memoria dei caduti per la costruzione della Diga di Ridracoli.

  • SUF S. Sofia di Cuoghi Corsello (2008)

Grande opera in legno in cui emergono le linee curve, sinuose. E’ destinata ad una sosta fisica che può divenire mentale, in una interpretazione giocosa e fantastica.

Lungo il percorso del Parco si trovano anche alcuni lavori site specific di giovani artisti che hanno partecipato, nel corso degli anni, al Premio Campigna (Andrea Nacciarriti, Silvia Chiarini, Marco Di Giovanni).

 

Prodotti tipici e dell’artigianato a Santa Sofia

Il Raviggiolo è un formaggio fresco dal sapore delicato, ottenuto dalla caseificazione di latte vaccino crudo senza rottura della cagliata e, successivamente, scolato su foglie di felce.

La Razza Bovina Romagnola nella cucina tradizionale trova la sua massima espressione nell’utilizzo delle parti dell’animale oggi ritenute meno nobili, per bolliti e stufati. Grazie ad un’attenta riscoperta, questi prodotti possono essere apprezzati nei punti vendita e nei ristoranti del territorio

Il tortello alla lastra è un particolare tortello ripieno di zucca e patate o di erbe selvatiche, tradizionalmente cotto su una lastra di pietra arenaria.

Tele stampate romagnole: esiste in Romagna una tipica forma di artigianato: quella delle tele stampate a mano. Un mestiere le cui origini si fanno risalire al '700, quando i contadini coprivano il bestiame con i drappi recanti il medaglione raffigurante S. Antonio Abate. Altre raffigurazioni e disegni appartengono al tipico patrimonio della decorazione popolare romagnola. A Santa Sofia è presente il Laboratorio di tele stampate Olivetti, aperto all’inizio degli anni '70.

 

 

Piazza Giacomo Matteotti, 4 - SANTA SOFIA (FC)
Tel: +39 (0543) 970014 - Email: info@ostellosantasofia.it

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