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SIENA

 

 

 

«Deh, quando tu sarai tornato al mondo,

e riposato de la lunga via»,

seguitò ‘l terzo spirito al secondo,

«ricorditi di me, che son la Pia:

Siena mi fé, disfecemi Maremma:

salsi colui che ‘nnanellata pria

disposando m’avea con la sua gemma».

(Pg., canto V)

Città ricca di testimonianze storico artistiche, in particolare del periodo medioevale, con il Palio (manifestazione famosa in tutto il mondo, soprattutto per il momento centrale delle gare di cavalli) e le 17 Contrade, i capolavori d’arte e il centro storico simile a un museo diffuso.

Siena organizza centinaia di eventi all'anno, spesso di alto livello qualitativo, come i festival musicali estivi e le grandi mostre. Anche l’artigianato, la gastronomia e i vini raggiungono l’eccellenza. Dal 1995, fa parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

 

Siena e Dante

Siena è fra le città toscane, a parte Firenze, la più ricordata da Dante, sia direttamente sia attraverso i vari personaggi senesi, gli episodi di cui sono protagonisti, i fatti storici o di cronaca cui il poeta fa riferimento. Anche se mancano testimonianze documentate di una sua permanenza nella città, non sembra esserci dubbio che Dante abbia conosciuto Siena molto bene, forse meglio di altre città toscane; la sua familiarità con le cose senesi dovette anzi essere agevolata dai buoni rapporti politici che all'epoca vi erano con Firenze. Della città Dante mostra di ben conoscere, anche nei particolari, cose, fatti, luoghi. Il poeta probabilmente conobbe di persona, in Siena e altrove, vari cittadini senesi. Il rimatore Benuccio Salimbeni (marito di una Baldesca, figlia di Sapia) ad esempio, e Cecco Angiolieri, col quale Dante ebbe relazioni personali e dirette.

Boccaccio e il Piccolomini, raccontano che Dante avesse l'abitudine di andare a leggere libri presso una Spezieria vicino a Piazza del Campo.

Sono numerosi i personaggi senesi (o che a Siena vissero e operarono) presenti nella Commedia: ci sono alcuni personaggi che con il tempo hanno perso d’importanza storica, mentre altri sono rimasti nella memoria collettiva. Tra i meno conosciuti c’è tale “LANO”, probabilmente appartenente alla famiglia dei Maconi, il quale si lancia contro morte sicura nella battaglia di Pieve al Toppo, vicino ad Arezzo, nel 1287, ma anche “ALBERO da Siena”, ritenuto da tutti figlio del Vescovo Buonfigliolo, ma da quest’ultimo spacciato, per ovvi motivi, per nipote. Un po’ più famoso, altro personaggio della Divina Commedia dal nome di “CAPOCCHIO”, compagno di Dante. Non conosciamo bene per quale motivo questo Capocchio tradisce la fiducia del poeta. Dagli atti sappiamo invece che fu un falsificatore di monete e che fu condannato al rogo. Ben più note invece le vicende della “BRIGATA SPENDERECCIA”, detta anche “godereccia” o “spendarina”. Nella Divina Commedia vengono citati come un gruppo di giovani benestanti senesi che dissiparono in poco tempo tutti i loro averi in cibo, donne e gioco. Molto più noto fu “GHINO DI TACCO”, masnadiere e furfante, ma con un indole di gentiluomo. Dante inoltre scrive di PIA DE' TOLOMEI nel V canto del Purgatorio: la celebrità di questo passo è dovuta soprattutto all'alone di mistero che circonda la figura della donna, riconosciuta oggi dalla critica come una dolce signora senese sposa di Nello dei Pannocchieschi. L'uomo nel 1297 avrebbe fatto assassinare la donna, facendola gettare da una finestra, dopo averla rinchiusa per un po' nel suo castello, forse per la scoperta della sua mai provata infedeltà, forse per liberarsi di lei, desiderando un nuovo matrimonio.

 

I monumenti:

Piazza del Campo, con il Palazzo Pubblico (sede del Municipio e del Museo Civico con affreschi del Lorenzetti, di Simone Martini, Duccio di Boninsegna ecc...) e la Torre del Mangia. Siamo nel monumentale scenario del Palio di Siena, conosciuto in tutto il mondo, che percorre le tre celebri strade a forma di Y: Banchi di Sopra, Banchi di Sotto e via di Città.

Duomo, cattedrale di Santa Maria Assunta: di grande impatto visivo la facciata, costituita da marmi bianchi e neri. All’interno anche la celebre Libreria Piccolomini, un vero scrigno di capolavori: con 4 sculture di Michelangelo Buonarroti, l’affresco del Pinturicchio e sull’altare la “Madonna col Bambino” di Jacopo della Quercia.

La chiesa di San Francesco: chiesa gotica a navata unica, rifacimento di una antica chiesa romanica

La fortezza Medicea: imponente fortezza oggi trasformata in giardini. Bella da visitare e per crogiolarsi al sole. Ospita da anni l'Enoteca Italiana.

Palazzo Salimbeni: uno dei più antichi palazzi di Siena, del XIII secolo, oggi sede centrale del Monte dei Paschi di Siena. Palazzo Tolomei: antico palazzo del XIII secolo che domina la piazzetta di S. Cristoforo; il palazzo ha mantenuto intatte le linee duecentesche con finestre a bifora.

 

Scalirno GR

 

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