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ROCCA SAN CASCIANO

Comune della provincia di Forlì-Cesena,  adagiato nella media valle del fiume Montone, conosciuta come Valle dell’ Acquacheta  famosa per la spettacolare cascata citata da Dante nella Divina Commedia.

Immerso nel cuore della Romagna-Toscana, di cui ne è stato l’ultimo e più importante capoluogo, l’antico borgo si trova alle porte del parco nazionale delle Foreste Casentinesi punto di partenza ideale per le escursioni di tutti gli appassionati di Trecking, Mountain-Bike, escursioni Ippiche e Ciaspolate .
Recentemente sono stati riportati al loro splendore
“I Percorsi della Margherita” (Circuito della gara nazionale “Trail della Margherita”) oltre 50km di sentieri che circondano il paese, creando un’incantevole itinerario dal bellissimo panorama sulla vallata del Montone: all’orizzonte possiamo svolgere lo sguardo su una serie quasi interminabile e imponente di catene montuose, per poi aprirsi fino a vedere il mare.

Il suo territorio è percorso dalla strada statale 67 che collega l’Adriatico con il Tirreno passando dal Passo del Muraglione posizionandosi in un punto strategico per gli amanti delle città d’arte, in poco più di un’ora si arriva aFirenze, Bologna e San Marino. Con circa un’ora di viaggio si arriva a visitare Ravenna con i suoi mosaici e la costa Adriatica.

Ma esistono città minori che comunque sono degne di nota e di interesse, come:

  • Faenza con le sue botteghe artigianali di ceramiche e il museo internazionale delle ceramiche;

  • Cesena con la Biblioteca e la Rocca Malatestiana;

  • Forlì con un polo museale di tutto rispetto

  • Predappio città natale del Duce con la sua bellissima architettura del ventennio.

 

Il territorio è ricco di produttori di olio, aziende viti-vinicole, caseifici artigianali che producono anche il tipico “Ravvigiolo”, allevamenti di Razza Bovina Romagnola e uno dei più grandi allevamenti di Asini.
Il terreno incontaminato dei boschi ci offre il famoso e pregiatissimo tartufo che insieme ai funghi e alla selvaggina, caratterizza la cucina tradizionale della Romagna-Toscana.

Una Vacanza nel cuore della Romagna-Toscana la puoi trascorrere in tutte le stagioni:
la vacanza in primavera con i suoi colori intensi, i fiori e i profumi particolari, fa percepire il rinnovamento della la natura, che sfocia nell’esplosione dei fuochi della Festa del Falò,
la vacanza in estate carica di energia i nostri corpi che incontrano ilfresco del territorio,
in autunno ci stupisce con i suoi colori meravigliosi, il buonprofumo del bosco e dei suoi prodotti.
l’inverno crea intimità ed accentua il piacere di vivere nel calore delle abitazioni e della gente circondati da paesaggi incantevoli.

 

Da Visitare assolutamente:

 

  • Piazza Garibaldi 

  • Chiesa del Suffragio

  • Chiesa di Santa Maria delle Lacrime

 

Piazza Garibaldi è il cuore del paese, nel singolare perimetro triangolare si colgono i segni più chiari dell’influenza toscana come la pavimentazione in cotto recentemente restaurata, circondata da bassi e caratteristici portici le cui colonne sono di pietra forgiata a scalpello, ben si è adattata nel corso dei secoli al suo ruolo di luogo di mercato e di fiere. Qui, tra ‘700 e ‘800, si svolgevano i mercati della seta a cui affluivano i produttori dalla Toscana e dalla Romagna. Ancora oggi si svolge il mercato settimane del Mercoledì nonché le fiere e le manifestazioni più importanti.
Sulla piazza si affacciano palazzi cinque-seicenteschi appartenuti alle nobili famiglie rocchigiane ed antiche osterie.

Tra i monumenti: Palazzo Pretorio, la Torre dell'Orologio, La Vergine Addolorata, le antiche carceri.

 

La Chiesa del Suffragio: costruita dopo il terribile terremoto del 1661, che fece molte vittime in paese, e dedicata alla Madonna del Suffragio (da cui il nome), cioè al suffragio di questi e di tutti i morti, appartenne alla Confraternita della Misericordia e delle Sacre Stimmate, di cui restano ancora tracce nelle braccia incrociate degli stucchi.
Sulla facciata campeggia un’opera in cotto eseguita e donata dal rocchigiano Giuseppe Frattagli, raffigurante una barca nel mare in tempesta, mentre Cristo attende a riva, e il Castellaccio di Rocca sullo sfondo. La finestra della facciata è arricchita da una vetrata colorata, raffigurante il patrono del paese San Cassiano, opera di un artista milanese, donata dal rocchigiano Franco Assirelli negli anni Ottanta del Novecento.

Come ricorda anche l’iscrizione riportata sull’arco che anticipa il presbiterio, è dedicata al culto dei morti, per anni è rimasta abbandonata e utilizzata come magazzino per la raccolta del cartone gestito da Don Vittorio Fabbri il cui ricavato serviva all’attività della parrocchia e all’acquisto dell’ambulanza, ma qualche decenno fa è stato effettuato un attento restauro, seguito con amorevole cura dall’allora parroco don Luigi Maretti e dai paesani, trasformando il Suffragio in un’autentica pinacoteca, qui infatti sono state raccolte le più importanti opere d’arte del territorio, catalogate e in buona parte restaurate.
Visitandola si possono ammirare secoli di storia di Rocca San Casciano

 

La Chiesa di santa Maria delle Lacrime: L’antica chiesa parrocchiale o pieve di San Cassiano (martire di Imola, 240 circa – 303/305) si trovava a sud-ovest del paese, in fondo a via Mengozzi, dov’è attualmente l’abitazione del parroco e l’omonimo podere La Pieve.

Dopo il terribile terremoto del 1661, che distrusse gran parte del paese, e i danni del tempo, nel 1776 il pievano Ambrogio Tassinari decise di trasferire la vecchia pieve al centro del paese, in Santa Maria, con una nuova costruzione dalle fondamenta. Ma il pievano morì nel maggio 1781 e la costruzione riprese su intervento del granduca Pietro Leopoldo, “inviando da Firenze muratori e scalpellini che operarono alacremente sotto la guida dell’ingegner Carlo Setticelli”.

Nel 1787 fu consacrata dal vescovo di Bertinoro, Fracesco Maria Colombani, e dedicata a San Cassiano, come testimonia anche il quadro posto sopra l’altar maggiore, opera dell’imolese Anacleto Margotti, eseguita nel 1919 per mandato del pievano Antonio Tabanelli. 

 

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