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4. DANTE NELLE TERRE DEI DA POLENTA E DEGLI ORDELAFFI: RAVENNA, FORLI' E DINTORNI

 

 

[...]E non pur lo suo sangue è fatto brullo,

tra ‘l Po e ‘l monte e la marina e ‘l Reno,

del ben richesto al vero e al trastullo;

 

ché dentro a questi termini è ripieno

di venenosi sterpi, sì che tardi

per coltivare omai verrebber meno.

 

Ov’è ‘l buon Lizio e Arrigo Mainardi?

Pier Traversaro e Guido di Carpigna?

Oh Romagnuoli tornati in bastardi!

 

[...] Le donne e' cavalier, li affanni e li agi

che ne'nvogliava amore e cortesia

là dove i cuor son fatti sì malvagi

 

O Bretinoro, ché non fuggi via,

poi che gita se n'é la tua famiglia

e molta gente per non esser ria?

(Pg., canto XIV)

L’ itinerario che suggeriamo ai nostri lettori ci conduce nelle terre di Romagna che Dante ha attraversato e conosciuto nel suo peregrinare da esule. Ciascuno di questi luoghi racconta qualcosa della sua vita e della sua opera: Ravenna, la città degli ultimi anni (1318-21);la Forlì degli Ordelaffi, che diede ospitalità e aiuto al “ghibellin fuggiasco” in più occasioni; le incantevoli Castrocaro Terme e Bertinoro, che Dante cita nella Commedia; Polenta, dove nella Pieve di San Donato, visitata anche da Dante, si tengono periodicamente cicli di letture dedicate al Poeta; Portico di Romagna, dove secondo la tradizione sbocciò l'amore tra Dante e Beatrice.

Un week end di cultura e relax, tutto da scoprire, in compagnia dell’Alighieri.

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Itinerario 

Durata: due notti, tre giorni.

Mezzo: automobile 

Itinerario: Ravenna, Forlì, Portico di Romagna, Bertinoro, Polenta, Castrocaro Terme, Dovadola.

 

GIORNO 1 - RAVENNA

Arrivo a Ravenna. Visita alla città. Scopriamo le innumerevoli ricchezze storico artistiche, e ci concediamo un' immersione nel tempo: andiamo a scoprire i segreti della Ravenna dantesca. Itinerario consigliato: In mattinata, visita alla Tomba di Dante (1780), al Quadrarco di Braccioforte (dove furono ritrovate le ossa di Dante nel 1885), alla Basilica di San Francesco (dove Dante si raccoglieva in preghiera e dove gli furono tributati gli onori funebri), al Museo e al Centro di Studi Danteschi. Nel pomeriggio andiamo alla scoperta dei mosaici bizantini, gli stessi che Dante, rifugiatosi a Ravenna nel 1318, ebbe modo di ammirare e da cui trasse ispirazione per la stesura definitiva del Paradiso. Da non perdere: il Mausoleo di Galla Placidia, le basiliche di San Vitale e Sant'Apollinare Nuovo, il Battistero Neoniano, il Museo Arcivescovile. Infine non può mancare una visita ai Palazzi dei Da Polenta, tra cui, la cosiddetta Casa di Francesca (da Rimini).

 

GIORNO 2 - FORLI', PORTICO DI ROMAGNA, BERTINORO E POLENTA

In mattinata si arriva a Forlì (30 Km), visita al centro storico. A Forlì Dante fu ospite degli Ordelaffi, signori della città, in più occasioni (1302, 1308 e 1311). Di loro il poeta si ricorda nel XXVII canto dell'Inferno: “la terra che fé già la lunga prova/e di Franceschi sanguinoso mucchio,/ sotto le branche verdi si ritrova…”. Queste sono le parole impresse in una targa posta alla base del campanile dell’Abbazia di San Mercuriale, edificio coevo all’Alighieri con affreschi del Palmezzano. La Chiesa di Santa Maria dei Servi presenta un bel portale in stile gotico padano e, nella Sala del Capitolo, una Crocifissione di Scuola riminese del Trecento attribuita a Giuliano da Rimini; da vedere anche la Chiesa di S. Antonio Vecchio, oggi Sacrario dei Caduti, con un caratteristico esterno in stile romanico ed il monumentale complesso conventuale di San Domenico, nuova sede dei Musei Civici e prestigiosa sede di mostre ed eventi culturali.

A circa 40 km da Forlì si trova Portico di Romagna, pittoresca struttura urbanistica disposta su tre livelli: al livello intermedio, destinato alle residenze dei notabili locali e alle attività economiche, si vede il Palazzo Portinari che, secondo la leggenda, appartenne al padre di Beatrice, la donna amata da Dante e personaggio fondamentale della biografia umana e letteraria del poeta. Proprio qui, secondo la tradizione, sbocciò l'amore tra Dante e Beatrice. A Portico è consigliata una passeggiata che inizi nella parte più alta del borgo, da cui si possono vedere le Torrette da Vigna che circondano il paese; nella parte mediana si può visitare la Chiesa della Compagnia per poi scendere, lungo il vicolo della Calgheria, fino al magnifico Ponte della Maestà, a schiena d’asino, risalente al 1300.

Nel pomeriggio ci spostiamo a Bertinoro. Il Borgo, definito il “Balcone di Romagna”, è dominato dalla Rocca medioevale ospitante il Museo diocesano di arte sacra ed è altresì ricordato per il suo passato, splendido durante le signorie dei Mainardi e di Guido del Duca, come ricorda Dante. Bertinoro accoglie in Piazza della Libertà, la Colonna dell'Ospitalità, con 12 anelli. Ogni anello simboleggiava una delle famiglie benestanti del paese. L'usanza voleva che lo straniero giunto a Bertinoro, legando il cavallo ad uno di questi anelli, avrebbe ricevuto ospitalità dalla famiglia corrispondente.

Da non perdere: Piazza della Libertà con il suo magnifico Palazzo trecentesco, la Torre dell'orologio e la millenaria Rocca del Barbarossa posta sulla sommità del colle. Il Museo Interreligioso è un vero e proprio gioiello culturale posto all'interno della Rocca del Barbarossa.

Importanti le cantine che arricchiscono il territorio del comune. Da Bertinoro, percorrendo le strade collinari caratterizzate da vasti panorami, si raggiunge dopo 6 km, la frazione di Polenta, celebre per la Pieve di San Donato. La basilica romanica, anteriore al secolo X, fu cantata da Giosuè Carducci che, nella sua celebre ode Alla chiesa di Polenta, suggerisce che Dante sia stato ospitato proprio qui dai Signori Polentani di Ravenna. Ogni anno vi si tengono il Raduno Carducciano e cicli di letture dantesche.

Ritorno per cena a Ravenna.

 

GIORNO 3 - CASTROCARO TERME

Concediamoci una mattina di relax. Andiamo a Castrocaro Terme. Prima di farsi coccolare nelle famose strutture termali, vale la pena un giro nell'intatto borgo medievale, arricchito da pregevoli edifici rinascimentali.

Le critiche dantesche non risparmiarono Castrocaro, “che di figliar tai conti più s’impiglia...”: così scrive nel XIV canto del Purgatorio e così si legge su una lastra posta sul muro esterno della Chiesa di S. Nicolò. La città è colpevole secondo Dante di intestardirsi nel mettere al mondo una generazione di conti così malvagi. Siamo in piena Romagna Toscana e proprio Castrocaro è stata per lungo tempo la capitale del potere mediceo nel versante romagnolo dell’Appennino: da visitare l’abitato medievale, che si estende attorno all'imponente Fortezza e dove si trova il piccolo Battistero di San Giovanni e, più sotto, il Palazzo dei Commissari fiorentini, con stemmi in facciata. Nella parte inferiore del borgo la Chiesa dei Santi Nicolò e Francesco conserva interessanti affreschi e pale d’altare.

A 2 km sorge la città-fortezza di Terra del Sole, costruita nel 1564 da Cosimo I de’ Medici come capitale della Romagna-Toscana. Da visitare il Castello Mediceo.

 

Le Terme: Il complesso termale comprende tre grandi strutture: lo stabilimento Balneare, il Grand Hotel conservato in perfetto stile “decò” e il Padiglione dei Divertimenti. Qui Benessere, ospitalità, raffinatezza e intrattenimento convivono in perfetta armonia.

 

A 18 km si trova il Grand Hotel “Terme della Fratta”, elegante ambiente per le cure salutiste.

 

Consigliamo infine una visita a Dovadola, a circa 15 Km da Castrocaro Terme, il cui centro storico è caratterizzato dalla fortificazione eretta dai Conti Guidi intorno al XII° secolo (la Roccaccia). Dovadola è un borgo rurale legato alle proprie tradizioni, in particolare alla ricerca e alla preparazione del pregiatissimo tartufo bianco, la cui festa si celebra da più di 30 anni la terza e la quarta domenica di ottobre. 

RAVENNA

L’intero staff dell’hotel è lieto di accoglierti e assisterti per un piacevole soggiorno in una delle regioni più ospitali d’Italia.

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