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PREDAPPIO

 

CENNI STORICI: 

l'insediamento più antico è l'attuale Predappio Alta, di origine romana.
Proprio a questo periodo storico si può far risalire il nome Predappio, derivante dalla denominazione latina Praesidium Domini Appi, abbreviata in Pre.D.i.Appi..
Coinvolta nelle lotte fra guelfi e ghibellini, in età medioevale Predappio acquisì una rilevanza strategica grazie all'edificazione della rocca fortificata opera di Giovanni d'Appia.
Le sue vicende furono per lungo tempo legate alle alterne fortune delle fazioni che facevano capo alle famiglie forlivesi dei Calboli e degli Ordelaffi, con una breve parentesi comunale.
Fu poi possedimento della Santa Sede fino all'invasione francese; al termine, poi, del dominio napoleonico, Predappio tornò a far parte dello Stato Pontificio fino al 1861.
Il capoluogo si trovava a Predappio Alta fino al 1927. A tal data risale il suo trasferimento nell'area valliva sottostante, denominata Dovìa; tale spostamento, motivato dal timore di cedimenti e frane della roccia del paese originario, rappresentò l'occasione per la fondazione e la costruzione nella terra natale di Benito Mussolini di un abitato rispondente in toto ai dettami dell'urbanistica e dell'architettura fasciste. 

 

Strutturata su un sistema viario tipicamente latino, con tutte le strade secondarie parallele fra loro e perfettamente perpendicolari al viale principale, la cittadina fu organizzata intorno a due centri principali ancora oggi ben visibili: quello economico (mercato dei viveri, mercato del bestiame) e quello istituzionale della piazza su cui si affacciano il palazzo  municipale, la chiesa parrocchiale, la sede dei servizi sanitari, la caserma dei Carabinieri e la casa del fascio.
I maggiori architetti, che Benito Mussolini in persona chiamò a Predappio per farne la propria città di fondazione, riuscirono ad inglobare nella struttura equilibrata e razionale della cittadina i due luoghi maggiormente simbolici della sua storia recente: la casa natale di Mussolini, oggi sede di iniziative culturali di approfondimento della storia del Novecento, ed il cimitero di San Cassiano in Pennino che, realizzato per riunire in un unico mausoleo le tombe di Rosa Maltoni ed Alessandro Mussolini, oggi ospita la tomba dell'intera famiglia Mussolini e, a poca distanza, quella dell'illustre uomo politico predappiese Adone Zoli.

La struttura e gli edifici di Predappio costituiscono la testimonianza di un vero e proprio "museo all'aria aperta", che residenti e turisti possono visitare seguendo un percorso guidato, ideato dall'Amministrazione Comunale in collaborazione con le istituzioni e con il mondo universitario, denominato MUSEO URBANO.

 

Rocca di Predappio Alta: Ancora in odore di battaglie fra guelfi e ghibellini, si presenta oggi, dopo gli accurati restauri portati a termine dalla locale amministrazione comunale, la Rocca medievale di Predappio Alta, un imponente e integro castello, arroccato fra le case del borgo antico, che guarda le soleggiate colline punteggiate di vigneti dell’alto forlivese. Ed è proprio grazie a quei vigneti, che sulle colline di Predappio trasformano il Sangiovese di Romagna in un grande cru, che la restaurata Rocca troverà nuova vita. Da un progetto di collaborazione fra il Comune, l’Associazione di promozione del Sangiovese di Predappio e la Pro Loco di Predappio Alta, è nata infatti l’idea di destinare gli spazi del castello alla scoperta, oltre che del patrimonio storico del territorio, della sua enogastronomia; qui, infatti, visitatori, enoturisti e appassionati del vino potranno degustare e acquistare tutta la produzione di Sangiovese made in Predappio.

 

COSA VISITARE:

  • Visitare Predappio

  • Ex mercato dei viveri

  • Casa natale Benito Mussolini

  • Asilo e oratorio Santa Rosa

  • Casa Becker

  • Ex macello e foro boario

  • Edificio sede del Credito Romagnolo

  • Case economiche e ultraeconomiche

  • Scuola elementare di Predappio

  • Edificio postelegrafonico

  • Ex casa G.I.L.

  • Edificio I.N.A. ex Albergo Appennino

  • Caserma Carabinieri

  • Ex Casa del fascio e dell'ospitalità

  • Scalea di accesso a Palazzo Varano

  • Palazzo Varano

  • Palazzo della sanità

  • Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio da Padova

  • Ex Villa Castelli

  • Complesso pieve e cimitero di San Cassiano

  • Ex Aeronautica Caproni

 

Il Museo Urbano di Predappio:

ha le caratteristiche di un «museo all’aperto» e si propone di essere una guida alla visita delle testimonianze più significative dell’architettura del periodo fascista, giunte a noi pressoché inalterate, attraverso un itinerario segnalato da pannelli esplicativi elaborati con testi ed immagini.
Diventa possibile in questo modo «leggere» il paese recuperando la memoria storica ed il valore simbolico che questo assunse all’epoca, con l’obiettivo di contribuire a valorizzare e conservare un patrimonio storico-artistico e culturale comune.
Strutturata sul rapporto fra la semplicità della casa natale del «duce» e la fondazione del centro abitato, l’invenzione del «paese di Mussolini» si poneva come obiettivo quello di tracciare e saldare il legame fra le origini popolari del Capo del Governo e la modernità impressa dal regime attraverso le opere pubbliche.
L’iniziativa di costituire il museo urbano di Predappio, un primo importante passo per la valorizzazione e il recupero di questo patrimonio urbanistico e architettonico, si inserisce all’interno di un progetto più ampio, sviluppato dall’Amministrazione Comunale in collaborazione con le istituzioni e con il mondo universitario, che si pone come obiettivo primario quello di creare a Predappio uno spazio di riflessione e di confronto sulla storia contemporanea e sulla memoria del Novecento.

Il progetto trae ispirazione dalla mostra "Il paese di Mussolini - Storia, architettura e città - ipotesi di un mueso urbano", allestita nel 2000 presso la casa natale Mussolini dagli architetti Marcello Balzani e Paolo Carli Moretti.

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