top of page

PORCIANO

 

 

Li ruscelletti che d’i verdi colli

del Casentin discendon giuso in Arno,

faccendo i lor canali freddi e molli,

sempre mi stanno innanzi, e non indarno,

ché l’imagine lor vie più m’asciuga

che ’l male ond’io nel volto mi discarno.

(If., canto XXX)

Il sito di Porciano testimonia la presenza della signoria dei Conti Guidi dal principio alla fine della loro parabola politica in Casentino. Attestato, per la prima volta, in due pergamene del giugno 1007 e del novembre 1017 assieme al castello di Strumi presso Poppi, fu uno dei loro primi insediamenti nella vallata.

Dalla seconda metà del XIII secolo il sito divenne sede di uno dei rami comitali in cui i Guidi si divisero a seguito delle loro vicende familiari, quello di Porciano-Modigliana, assumendo anche l’attuale aspetto fortificato con l’imponente torre palaziale, esempio unico di architettura militare e residenziale al tempo stesso. Tra il 1250 e la prima metà del 1300, il castello ed il sito conobbero il loro apogeo politico e culturale. All’inizio del XIV secolo a dimostrazione dell’importanza politica dei Guidi di Porciano, lo stesso Dante Alighieri, durante il suo esilio casentinese, fu ospitato nel castello di Porciano e, stando alla tradizione, avrebbe scritto le sue tre famose lettere, ‘Ai principi e Popoli d’Italia’, ‘Ai Fiorentini’ e ‘Ad Arrigo VII’ (1311).

 Dalla metà del XIV secolo il castello andò incontro ad una forte decadenza politica passando, nel 1349, sotto la protezione di Firenze con gli ‘Atti di Accomandigia’. Tra dissidi familiari, debolezza politica e forte ingerenza fiorentina, nel 1442 l’ultimo conte di Porciano, Ludovico, rinunciò a tutti i suoi diritti feudali sulla contea e sui suoi uomini facendosi monaco. Da quel momento, ultimo tra tutti i domini dei conti Guidi in Casentino, Porciano e le sue terre passarono definitivamente sotto il dominio della Repubblica Fiorentina.

 Il castello venne acquistato come rudere nel XVIII secolo dall’abate conte Giuseppe Goretti de Flamini e nel 1913 Goretto Goretti de Flamini, nonno dell’attuale proprietaria, installò quattro catene di ferro a metà dell’altezza della torre, salvandola dal crollo quando quasi tutto il paese di Porciano venne distrutto dal terremoto del 1919. A partire dal 1963, e fino al 1978, furono portati avanti i restauri del castello da parte di George A. Specht e di sua moglie Flaminia Goretti de Flamini, genitori dell’attuale proprietaria.

I materiali ceramici conservati nel museo archeologico del castello abbracciano un arco cronologico compreso tra il XII e il XVIII secolo e si caratterizzano per la presenza di maiolica arcaica, maiolica arcaica blu, zaffera a rilievo e italo - moresca. Tali reperti testimoniano l’importanza economica, politica e culturale del castello di Porciano come ‘centro di contea’ e avvicinano i Guidi a quella che era l’avanguardia delle produzioni e del gusto artistico contemporanei. Lo studio dei reperti esposti si deve al Gruppo Archeologico Casentinese (GAC) con la consulenza di Guido Vannini, professore di Archeologia Medievale presso l’Università di Firenze.

 

Cosa fare oggi al Castello di Porciano:

Volete vivere la storia in un castello dantesco tornato alla vita? E' possibile. Negli ultimi piani della torre palaziale del Castello di Porciano si può affittare l'appartamento  privato di questa antica dimora. Una casa accogliente ed unica disposta su tre piani.  Arredata con mobili antichi, viste straordinarie sulla valle del Casentino, totalmente attrezzata.Grande salotto e zona pranzo. Cucina completamente attrezzata. Cinque camere, tre bagni. 
Periodo minimo di affitto: una settimana. Non possiamo accettare bambini e adolescenti essendo la torre  inadatta a questo tipo di ospitalità. Scale strette e ripide ma abbiamo l'ascensore.
Possiamo aiutarvi ad organizzare visite ed escursioni indimenticabili. Dalla visita approfondita del Museo del Castello alla scoperta delle  antiche strade medievali che caratterizzavano il territorio all'epoca di Dante, accompagnati da esperti del settore. Da Porciano potrete andare alla scoperta del Casentino, dei suoi castelli e dei suoi borghi.
La valle è luogo di esperienze imperdibili . Chiese romaniche, santuari, mulini, ponti vi apriranno le porte del medioevo.
Una esperienza unica in un castello dove  Dante ha vissutote ospite dei Conti Guidi.

Contattattare direttamente la proprietaria Martha Corsi, che valuterà di volta in volta secondo disponibilità effettiva.  


Scrivere a Martha Specht Corsi: info@castellodiporciano.com     

bottom of page