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OZZANO DELL'EMILIA

 

Percorrendo la Via Emilia da Bologna verso Imola, dove le colline digradano dolcemente come una meravigliosa quinta naturale dai colori mutevoli, s'incontra Ozzano dell'Emilia, moderna cittadina agricola e industriale cresciuta trasecoli di storia, natura millenaria e buona cucina.

Molteplici sono le opportunità che si aprono sul territorio a chi desidera visitarla. Iniziando dalle sue radici più antiche parleremo di Claterna, antica città romana affiorata dai campi arati della frazione di Maggio e che nel nome rivela un'origine più arcaica risalente alla civiltà etrusca. Si sviluppò nel II sec. a.C. sulla via Emilia, proprio sul crocevia di un'altra importante strada di comunicazione transappeninica, probabilmente la Flaminia Minor e costituisce oggi uno dei siti archeologici più importanti dell'Emilia Romagna.

Il sito, ai bordi della via Emilia, ci pemette di entrare in un'antica Domus, mostrandoci le ripetute trasformazioni che nel tempo le hanno dato l'aspetto finale della casa di un fabbro di migliaia di anni fa e ci invita a scoprire il prezioso pavimento della ricca domus dei mosaici. Ci parla di personaggi storici come Costantino il giovane, Agrippa, l'imperatore Massimino il Trace e il figlio Massimo, le cui tracce sono raccolte in un'interessante mostra museo all'interno del palazzo della Cultura di Ozzano e al Museo Archeologico di Bologna. Attraverso monete, frammenti di stoviglie, bicchieri ed altri oggetti di uso comune ci racconta anche storie di vita quotidiana che, sotto la patina del tempo, acquisiscono un alone di straordinaria normalità.

A sud della via emilia colpisce invece lo scenario naturale. Le colline, comprese nel Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi della Abbadessa, costituiscono un vero gioiello paesaggistico, naturalistico e storico. Nel verde delle dolci pendenze, affioramenti gessosi, grotte e calanchi, sono i fenomeni più diffusi che rendono il territorio particolarmente spettacolare, tanto da colpire emotivamente anche Goethe durante quel "Gran Tour" che spesso portava artisti e letterati in Italia nel XVIII secolo.

All'inizio del '900 Luigi Fantini, speleologo nativo di questi luoghi e profondo conoscitore della storia del bolognese, diede grande impulso alle ricerche in questo angolo di territorio capace, in pochi chilometri, di passare da una quiete idilliaca ad un'asprezza geologica sorprendente. Ozzano è in particolare caratterizzata dai calanchi dell'Abbadessa, formazioni argillose dalle aspre creste segnate dal tempo e da corsi d'acqua intenti a scavarsi nuovi rapidi percorsi. Essi hanno creato suggestivi ambienti cedevoli, desertici, selvaggi e lunari, non privi però di ospitalità e rifugio per diverse specie animali e dove la primavera esplode con le pennellate di colore, quasi impressionistiche, nella loro felice casualità, dei fiori di sulla e ginestra che rendono questo il periodo più suggestivo per e escursioni.

Salendo le colline punteggiate di antiche case, ci si imbatte di nuovo nella storia. Nel borgo medievale di San Pietro, nucleo originario di Ozzano, ci accoglie infatti, maestosa ed altera, la torre millenaria di Castrum Ulziani, unica vestigia rimasta del castello eretto a difesa di Bologna.ai piedi del fiero baluardo, un piccolo giardino archeologiconelle sere d'estate si trasforma in un irreale e scenografico palcoscenico teatrale evocativo di cupe atmosfere cavalleresche.

Superato il  borgo e la sua chiesa incontriamo la suggestiva Fontana dall'Armi. Di probabili origini romane, nel '500 abbelliva il giardino della villa della famiglia da cui prende il nome come pure la fontanina poco più avanti, semi nascosta quasi ad arte, per sorprendere chi passeggia. Ma le sorprese continuano. Proseguendo infatti lungo via Tolara di Sopra, ci appare la Pieve di Pastino, nobile decaduto che ancora troneggia sull'altura. Un vero gioiello storico ed archeologico.

L'impervio crinale calanchivo che separa la valle del rio Centonara da quella del rio Ciagnano, dove si apre un meraviglioso belvedere, ci conduce infine a Settefonti, luogo silenzioso della mistica leggenda medievale della beata Lucia; è questo infatti il noto passo della Badessa, percorso tutti i giorni dal cavaliere Rolando, per recarsi al convento di Santa Cristina e vedere Lucia che non ricambiò mai questo amore ma che lo salvò miracolosamente dalla prigionia in Terrasanta. Del convento, purtroppo, non è rimasto nulla, solo un pilastrino eretto nel 1769 a ricordo del miracolo ricevuto. Le spoglie della Beata Lucia riposano in parte nella vicina chiesetta di Sant'Andrea (XI sec.). 

Ogni anno i protagonisti e le atmosfere di questa mistica storia riprendono vita grazie alle rappresentazionimedievali della Sagra della Badessa di Ozzano. Il tradizionale appuntamento primaverile attira l'attenzione di tanti e dà lo spunto per interessanti passeggiate, alla scoperta di storia, natura e tradizioni enogastronomiche.

PER INFORMAZIONI:

 

PRO LOCO OZZANO DELL'EMILIA

VIA DEGLI ORTI, 16A

ORARI DI APERTURA: MERCOLEDI' 17 - 19, SABATO 10 - 12

TEL. 051 412 33 16

CELL. 345 45 90 599

www.prolocozzano.it

 

COMUNE DI OZZANO DELL'EMILIA

VIALE DELLA REPUBBLICA, 10

TEL. 051 791 333

www.comune.ozzano.bo.it

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