Lugo, la cui prima testimonianza è in un documento di Papa Adriano I del 782 d.C., è situata al centro della Pianura di Romagna e il suo territorio in epoca romana faceva parte della Centuriazione. Nel 1982 al centro del bacino di estrazione della Fornace Gattelli è stato individuato, a 14 metri di profondità, un insediamento neolitico attribuito alla cultura di Fiorano, fine del V millennio a.C. Nel 1297, Uguccione della Faggiuola fu Signore di Lugo ed aggiunse alla Rocca, costruita dagli arcivescovi di Ravenna, il torrione che ancora oggi porta il suo nome. Lugo passò nei secoli sotto varie dominazioni: dai Polentani di Ravenna, ai Pepoli di Bologna, ai Visconti di Milano, agli Estensi di Ferrara, che la possedettero dal 1437 sino all'estinzione del ramo diretto dei principi nel 1597. Nel 1598 ritornò alla Chiesa sino a quando nel 1796 le truppe napoleoniche, vinta la resistenza armata dei Lughesi, la conquistarono e misero a sacco la città. Fece parte della Repubblica Cispadana, poi di quella Cisalpina, della quale fu Segretario il lughese Giuseppe Compagnoni che il 7 gennaio 1797, al Congresso di Reggio, propose come colori della nuova Repubblica il verde, il bianco e il rosso. Nel 1815 Lugo tornò sotto i Governo dello Stato Pontificio e fu proclamata "Città" nel 1817 da Pio VII. Il 13 giugno 1859 con plebiscito la città aderì al regno Sabaudo. Fortezza militare di notevole importanza strategica, divenne centro commerciale ed agricolo, grazie alla sua posizione geografica tra Bologna e Ravenna, inoltre la presenza di una forte comunità ebraica la rese un centro finanziario di discreta importanza con un grande Mercato Settimanale che ancora oggi ogni mercoledì colora le piazze con le oltre 400 bancarelle ambulanti. Per intrattenere chi da varie regioni italiane arrivava a Lugo in occasione del mercato, fu costruito nel '700 il Teatro Rossini, uno dei primi teatri all'italiana che presenta durante tutto l'anno un nutrito calendario di musica, teatro e balletto. Lugo è città natale dell'aviatore Francesco Baracca, eroe della prima guerra mondiale, il cui stemma personale, il cavallino rampante, sfreccia sulle rosse di Maranello. Nell'omonima piazza la città gli ha dedicato un monumento, opera di Domenico Rambelli, e nella casa natale il Museo. Per il fiorente mercato dei bozzoli da seta, fu terminato nel 1783 il Pavaglione, sontuoso quadriportico rettangolare che oggi ospita ogni seconda domenica del mese il Mercatino dell'Antiquariato. La Biblioteca Trisi, divenuta pubblica nel 1803, ha origine nella seconda metà del 600 come libreria del Collegio Trisi. La Rocca Estense, il cui aspetto attuale risale alla fine del Cinquecento, ha un bel giardino pensile ed è Residenza Municipale.

Da non perdere:

A ridosso del centro storico troviamo il “Parco del Loto”, ricavato dalle buche di una fornace ora ricoperte di fior di loto e ninfee, un’oasi naturale di complessivi mq. 77.252 nella quale si trovano: aree attrezzate per la sosta, con tavoli e panche; un'aula didattica all’aperto; un'aula didattica coperta; una fontana di acqua potabile nei pressi della zona didattica; servizi igienici. La piena fioritura dei fior di loto, nel periodo luglio - agosto, conferisce allo specchio d'acqua un aspetto molto suggestivo.

Turismo slow:

Una pista ciclabile lungo il Canale dei Mulini offre un interessante itinerario, una sorta di viaggio nel tempo. Grande protagonista è la campagna, con i suoi colori, i filari delle viti, i frutteti, i campi di grano. L'andatura tranquilla, favorisce l'osservazione, il ricordo, la scoperta del territorio: le chiese del settecento, i vecchi mulini, i fiori di loto, gli insediamenti urbani.