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Itinerario 

Durata: due notti, tre giorni.

Mezzo: automobile 

Itinerario: Castel del Rio, Piancaldoli, Giugnola, Visignano, Firenzuola

 

Per godere al meglio questa immersione nel cuore dell'Appennino Tosco Romagnolo, consigliamo di fermarsi nell'Antico Borgo di Piancaldoli, un B&B situato al centro del nostro itinerario, tipica residenza toscana del 1830. La struttura è raggiungibile da Bologna e da Firenze in 50-55 minuti, da Imola o da Castel San Pietro in 30-35 minuti.

 

GIORNO 1 - Piancaldoli, Giugnola, Castel del Rio

Partiamo la mattina presto, per effettuare con tranquillità una passeggiata nel verde lungo il percorso del Sillaro, alla riscoperta delle tre sorgenti di acqua sulfurea presenti nei pressi dell’alveo del fiume. Durata del percorso: 90 minuti circa.

Si parte dal centro di Piancaldoli nella piazzetta della Chiesina, da qui seguiamo il tracciato della vecchia strada vicinale via delle Alve, che scendendo dalla via Provinciale sotto il fornice di una casa del centro, giunge prima al Ponte delle Rondanine dove è possibile trovare la prima sorgente di acqua sulfurea, poi al Ponte di Rio Secco, nei pressi della località Il Fiume. Qui si volta a destra, verso il borgo della Mulina, che si attraversa fino alle Fontane del Rio della Mulina, punto nel quale si volta a sinistra. Questa borgata è alquanto caratteristica e offre scorci interessanti come l’acqua che scorre sotto l’arco accanto alle Fontane del Rio e il limitrofo lavatoio in pietra serena. Svoltando a sinistra ci si immette nella vecchia strada che porta a Mercurio, insieme di case assai particolare e meritevole di visita. Tra l’altro lungo questa via, è possibile vedere l’Oratorio di Sant’Antonio Abate, ora in condizioni molto precarie, dal quale è stato estratto l’affresco custodito presso la Chiesa di Sant’Andrea a Piancaldoli. Prima di entrare a Mercurio, sulla sinistra, vi è un piccolo sentiero di accesso alla sorgente di acqua sulfurea detta appunto di Mercurio, la cui acqua risulta molto leggera. Una volta attraversato Mercurio, si prosegue verso la Villa delle Rose, e giunti sulla strada asfaltata, si volta a sinistra verso il Molin delle Rose; da qui si attraversa il fiume e si sale verso l’ultima sorgente solfurea, quella dall’acqua più ricca di zolfo, che scaturisce da una crepa in un’imponente roccia. Da qui si torna indietro, alla Villa delle Rose ed eventualmente si sale ancora fino alla strada Provinciale, dove si trova un ampio parcheggio nel quale è possibile sostare in automobile.

 

Per chi preferisce allontanarsi un po' con l' aiuto di un'automobile, consigliamo di raggiungere e visitare Castel del Rio, a circa 15 Km da Piancaldoli, borgo montano con pregevoli monumenti, tra cui il Palazzo ed il ponte a "Schiena d’Asino" degli Alidosi. Alta la diffusione di boschi cedui e castagneti e tanti i percorsi per trekking e mountain bike. I marroni di Castel del Rio sono protetti da un marchio esclusivo e celebrati in una sagra omonima. Altro interessante evento, la Sagra del Porcino di fine agosto.

 

GIORNO 2 – PIANCALDOLI E VISIGNANO

Questo percorso, della durata di 2 ore circa, ci conduce dal Poggio di Piancaldoli a Visignano, un piccolo Paese nel versante opposto di Monte la Fine.

Dal Poggio di Piancaldoli si sale lungo la strada Panoramica, fino ad una curva a gomito (dalla quale si dirama la strada che va a  I Poggiali); in corrispondenza di questo punto si iniziano a percorrere i sentieri creati dall’uomo per raggiungere le terre coltivate a castagni e a bosco. Si sale fino al crinale di Monte la Fine (questo punto del crinale è a qualche centinaio di metri dalla Croce di Monte La Fine, verso ovest), da qui si cala nell’altro versante, e, sempre seguendo i sentieri, si giunge alla località Castello di Visignano.

Lungo questi sentieri si offre una incontaminata natura e si respira l’aria dei boschi; da notare una particolarissima costruzione in muratura edificata su una roccia, nei castagneti prima di giungere a Visignano.

 

Per informazioni sugli itinerari è sufficiente rivolgersi ai proprietari del B.& B. Antico Borgo, in grado di dare preziosi consigli e di suggerire molteplici possibilità.


 

GIORNO 3 – FIRENZUOLA

Come ultima tappa, proponiamo una gita a Firenzuola, a circa 20 Km da Piancaldoli, uno dei Comuni più estesi della superstite Romagna toscana: “il bel paese che il Santerno bagna, ove si parla tosco in terra di Romagna”

Il paese ebbe origine per volontà di Firenze con la funzione strategica di “terra nuova” posta a tutela della fondamentale via di comunicazione che univa Firenze a Bologna, in un territorio fin allora in mano alla potente famiglia degli Ubaldini, ostile alla Repubblica fiorentina. Fu Giovanni Villani, storico della Repubblica, a darle il nome attuale, “piccola Firenze” e a proporne come insegna e gonfalone mezzo giglio, simbolo del Comune di Firenze, e mezza croce (simbolo del popolo). La sua struttura regolare, disegnata dagli ingegneri della Repubblica, che la realizzarono attorno al 1350 (la prima pietra fu posta nel 1332), è caratterizzata da una cinta muraria merlata (realizzata dal famoso artista-architetto dell'epoca, Antonio da Sangallo il Vecchio) e una imponente Rocca dotata di torre (1371 circa), sede dell'attuale Municipio. Altra caratteristica di questa piccola ‘città ideale’ tardo medioevale è la presenza di portici che bordano tutti i principali assi del paese.

 

Da visitare a Firenzuola:

Il Museo del paesaggio storico dell'Appennino, presso la Badia di Moscheta. In questo particolare museo vengono illustrate le modalità con cui si è modificato nel tempo il rapporto tra l' ambiente naturale appenninico e l' azione umana.

Il Museo della Pietra Serena, presso La Rocca di Firenzuola, sede dell'amministrazione comunale: all'interno è possibile osservare manufatti e oggetti d'uso quotidiano, accanto alle immagini dei procedimenti di escavazione, di lavorazione della Pietra Serena, prima dell'avvento delle macchine scavatrici e degli strumenti pneumatici.

 

12. LA ROMAGNA TOSCANA, DA CASTEL DEL RIO A FIRENZUOLA

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